Questo estratto bellissimo è preso dal meraviglioso libro "Luna Rossa" di Miranda Gray. Spesso durante il periodo della gravidanza ci si lascia prendere da mille ansie e mille foghe più legate agli aspetti materiali della nascita del nostro bambino ma dobbiamo cercare di non dimenticarci mai quanto c'è di sacro e unico in questa fase della nostra vita. Purtroppo la società e il mondo del lavoro non ci facilitano le cose e fanno di tutto per cancellare quanto c'è di magico in questo momento ma dobbiamo cercare di non perdere un pezzo importantissimo di questa esperienza, anzi, sicuramente il più importante. Lascio che le parole di Miranda Gray vi tocchino il cuore e vi ispirino come hanno fatto con me!
(immagine trovata su Pinterest)
Come la donna in menopausa, la donna in gravidanza esce dal
ritmo del ciclo mestruale ma, a differenza della prima che rimane nella fase
interiore della luna nera, la donna in gravidanza rimane nella fase esteriore
di luna piena. Ella nutre nel suo corpo una nuova vita che cresce come una luna
in fase crescente. Le sue energie creative prendono forma nel mondo esteriore
nella formazione del corpo fisico del bambino, nel legame emotivo che si
instaura fra loro, nel rafforzamento del legame col suo partner e nella
creazione di un ambiente sicuro nel quale far nascere la sua creatura. Per
mezzo del suo corpo essa funge da ponte tra i due mondi diventando la porta tra
il mondo visibile e quello invisibile.
Nel folklore e nelle leggende la
madre ha spesso un ruolo di guida, esprime dedizione, compassione, amore e
comprensione per i figli ma può anche apparire nel ruolo di creatrice di
racconti o di catalizzatore capace di cambiare gli eventi. Sono spesso le
azioni della madre, lo stesso divenire madre da parte della protagonista o la
morte della madre, ciò che forza il protagonista o la protagonista del racconto
ad affrontare gli eventi o le sfide cruciali della sua vita. A differenza del
ruolo remissivo e passivo suggerito dalle immagini moderne,
il ruolo della madre, nel passato, era generalmente inteso come un ruolo di
grande forza che stimolava nei figli la crescita e la consapevolezza.
Il cambiamento che avviene in una
donna che diventa madre porta con sé una forza interiore mai sperimentata
prima. La nascita di un bambino segna un cambiamento nella percezione della
vita, dalla concentrazione sull'importanza della libertà individuale alla
dedizione e alla responsabilità verso un nuovo essere umano.
Essa diventa colei che nutre e
sostiene gli altri, incarnando le immagini leggendarie della madre terra, del
Santo Graal, della giumenta della Sovranità e della luna piena. Come le antiche
dee, lei diventa la Signora della Vita, la Signora della Gioia e
dell'Abbondanza, la Madre dei Re, il Grembo Accogliente. Si può ovviare alla
mancanza di riconoscimento di questi archetipi e sentimenti reintroducendo un
rito di passaggio in occasione della maternità.
Dopo il parto e l'allattamento le
donne riprendono fisicamente il loro ciclo mestruale ma hanno bisogno di
riprenderlo anche mentalmente. Lasciando la fase della Madre, dopo la nascita,
la donna si ritira nella sua interiorità perché avverte inconscia - mente un
bisogno di rinnovamento per ritornare al sua sua natura ciclica; questo
processo è a volte vissuto con tristezza (ed è conosciuto come depressione post
partum), a meno che la donna riconosca la necessità di questo rinnovamento al
fine di portare ancora la sua energia nel mondo esteriore. Questo ritirarsi
dell'energia non dovrebbe essere causa di sensi di colpa o della sensazione di
essere una cattiva madre, ma dovrebbe essere accettato come la fonte
dell'energia futura. Un rito di passaggio dopo il parto potrebbe aiutare la
donna ad accettare questa delicata fase.
Il rito di passaggio della
maternità potrebbe essere suddiviso in due parti, un atto simbolico preliminare
in gravidanza e il risveglio della donna nella maternità con la nascita del
bambino. Il primo dovrebbe sottolineare il fatto che la donna ha lasciato il
suo ritmo mestruale per rimanere nella fase della Madre per nove mesi, e l'identificazione
della vita che cresce dentro di lei con la luna o con la terra. Il rituale dopo
la nascita dovrebbe evidenziare il risveglio della donna nel ruolo della madre,
il riconoscimento e il benvenuto a questa nuova fase della vita e il ritorno alla
sua natura ciclica.
Questi due atti simbolici insieme
costituiscono il rito di passaggio, riconoscono e forniscono l'aspetto
spirituale del processo della gravidanza e della nascita che mancano nella
religione ufficiale e nel costume.